mercoledì 2 febbraio 2011

I pomeriggi di gennaio


Una canzone malinconica anni '80
mentre passeggio per i viali spogli di Verona.
Ci vorrebbe più coraggio nella vita
per chiamare le cose col proprio nome,
per ammettere le verità in sospeso.
I passi sono tutti uguali uno dietro l'altro
ma è l'insieme delle impronte
che determina il cammino,
ma è l'insieme delle direzioni
che determina il destino.
Se l'amore fosse acqua non schiverei le pozzanghere,
mi sporcherei di fango i piedi
senza tomore di dover cambiar le scarpe.
L'eco di memorie lontane si getta da una terrazza
andando a fondo nell'oblio indisturbato
e intanto cerco di colmarne il vuoto.
Tra i semafori e i nudi rami di questi alti alberi
cerco la mia strada verso casa.
Non ho la bussola,
e la stella polare dentro me si è assopita.
Aspetto te.
Accendi un faro e illumina il viale.
Fammi tornare. Fammi trovare.
Ci vorrebbe più coraggio nella vita
per poter affrontare il buio,
per poter trovar la luce.

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