martedì 4 maggio 2010

Drepanum


Città che sorgi dal mare
nell'animo resti
di chi ti ha vissuto,
di chi ha calpestato spesso
le tue strette strade di sale,
di chi si è riparato all'ombra
di angoli remoti e senza tempo.
Antica punta d'incontro,
faro nel Mediterraneo,
su di te i due mari si contendono il tramonto.
E il vento ti agita e ti
scuote l'anima.
Tu che parli una lingua diversa,
accogli chi in preda alla sosta
approda al tuo porto orgoglioso.
Città della vela
del vento
e del sale,
spezzi il cuore a chi,
per colpa del destino,
ti dovrà lasciare.

3 commenti:

  1. Una poesia piena d'amore, una vera e prorpria dichiarazione d'amore per questa città. E negli ultimi versi come una dichiarazione di abbandono obbligato. Sono versi autobiografici?

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  2. Si, sono autobiografici. Trapani è una città che ti rapisce, ti inebria e ti culla... purtroppo, però, sarò obbligata a lasciarla, se voglio "crescere"... :)

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  3. ç.ç commossa...è la verità,Trapani ti entra dentro...come nel film "Benvenuti al SUD", quando Alessandro Siani dice "Il forestiero che viene al sud piange due volte: quando arriva e quando se ne va". Provai la medesima cosa!

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